L’origine del senso di colpa materno una prospettiva evolutiva


 

L’origine del senso di colpa materno

 

“La capacità umana di provare senso di colpa è tale che le persone riescono sempre trovare il modo di incolpare se stesse.”
Stephen Hawking

Una prospettiva evolutiva

In questo articolo vorrei spiegarti come mai il senso di colpa materno è una sensazione piuttosto comune e ahimè anche inevitabile.

Da un punto di vista biologico, gli esseri umani vengono definiti “allevatori collaborativi”. Più che in qualsiasi altra specie vivente, infatti, i nostri “cuccioli”, i nostri bambini non vengono accuditi solo dalla madre, ma anche da altre figure di riferimento come il padre, i nonni, i fratelli più grandi, amici, gli educatori del nido e poi della scuola.

Ciò nonostante diversi studi hanno dimostrato che è la madre ad investire di più sul bambino (Campbell, 2002 – Sear and Mace, 2008 ) anche se, nel tempo riesce, in maniera adattiva, a regolare questo impegno, diminuendolo o aumentandolo a seconda delle situazioni, ridirigendo l’attenzione del bambino verso altre figure familiari e non, favorendo così la sua crescita e la sua autonomia.
Il senso di colpa è legato proprio a questo ruolo fondamentale che la madre riveste nella cura dei figli, soprattutto nelle prime fasi di vita.
Per definizione, la colpa è connessa alla preoccupazione che si possa fare qualcosa di sbagliato a danno degli altri. L’empatia è il prerequisito della colpa. Non esiste colpa senza empatia, e non esiste empatia che non ci porti prima o poi a sentirci in colpa.
E ci sono varie prove scientifiche che le donne sperimentino livelli più elevati di empatia e colpa rispetto agli uomini (Hoffman, 2000; Kochanska et al., 2002; Korabik and McElwain, 2005; Preston and de Waal, 2002; Silfver and Helkama, 2007)
Proprio per questo si è visto che da un punto di vista evolutivo la colpa che prova spesso la madre è un elemento fondamentale per inibire atteggiamenti aggressivi, impulsivi o negligenti nei confronti dei figli.
Il fatto di preoccuparsi che al proprio figlio possa succedere qualcosa, fa sì che la madre metta in atto tutto ciò che è necessario alla protezione del bambino, soprattutto nella fase iniziale in cui il bambino non è indipendente e non è in grado di provvedere a se stesso se non attraverso la madre.
Anche i bambini hanno una sorta di dispositivo interno, naturale che consente loro di mettere in atto tutti i comportamenti in grado di attirare l’attenzione della madre e sollecitarla così a dargli le cure di cui ha bisogno.
Basti pensare al pianto dei neonati, è un comportamento innato, che il bambino usa sin dai primi giorni per richiamare l’attenzione della madre su di sé e sui propri bisogni.

In conclusione, la colpa è qualcosa di strettamente collegato all’esperienza di maternità, e in qualche modo utile al benessere e alla protezione dei figli.
Prenderne consapevolezza è un passo fondamentale per poterlo affrontare con maggiore serenità.

Il fatto che sia un processo naturale, infatti, non toglie che sia un’esperienza che ci fa soffrire e che in molti casi ci porta a prendere decisione che vanno sia a nostro svantaggio che a svantaggio dei nostri figli.

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